venerdì 15 gennaio 2016

TENERaMENTE: SCOPRIAMO INSIEME LA STORIA DELLA...BOMBONIERA!

La storia della bomboniera inizia molto tempo fa, fine 1700 inizio 1800,  con l'arrivo in Europa dello zucchero.
Inizialmente era d'uso, da parte degli invitati, regalare agli sposi della frutta secca, mandorle, noci, come simbolo di abbondanza e prosperità.
Dopo la scoperta delle Indie, si cominciarono a rivestire le mandorle con lo zucchero, creando questo involucro squisito e prezioso, tanto che i primi confetti erano considerati un lusso che solo in pochi potevano permettersi.
In seguito, con la diffusione dei confetti, diventò abitudine regalare queste squisitezze in occasione delle nozze; nacquero quindi le prime scatole, i primi contenitori in metallo, arricchiti di fregi e materiali preziosi, che uomini e donne esibivano con orgoglio. 
I Fenici li costruivano in vetro, i Cinesi in porcellana, gli Assiri in peltro, poi a susseguirsi furono costruite in pietra, cuoio, legno intagliato, ottone, oro, argento e altri  materiali, fino ad arrivare appunto al 1700.
Pare infatti che il termine bomboniera arrivi direttamente dalla Francia del XVIII secolo, da "bonbonierre”, che vuol dire "porta bon bon"; le bomboniere furono molto apprezzate dalla corte del Re Sole e perfino Napoleone ne rimase affascinato, tanto da farne dono come simbolo di riconoscenza.
Nel corso del ‘900 la Bomboniera,  quale piccolo e prezioso oggetto d’arte, ebbe grande popolarità.
In Italia...
Nei primi decenni del ‘900  è l’oggetto ceramico, frutto della fusione armonica dei quattro elementi primordiali – terra, acqua, aria e fuoco – a diventare protagonista sulla scena nazionale ed internazionale e diventare una vera e propria testimonianza d’arte.
Diverse fabbriche di ceramica italiana ne diedero splendidi esemplari, oggi, custoditi in importanti musei nazionali ed internazionali. Grande contributo fu dato dalle fornaci liguri di Albissola, una terra dove i grandi artisti, come Dario Ravano e Manlio Trucco (ideatore dello stile moderno detto anche Art Deco’), si dedicarono alla libera invenzione attraverso la lavorazione della ceramica, portando Albissola, negli anni trenta a divenire il fulcro della ceramica futurista.
Negli anni trenta e quaranta, fu la volta delle Vetrerie di Murano, qui i grandi maestri della lavorazione artistica del vetro diedero i natali alle prime e preziose creazioni nuziali.
 Negli stessi anni, nel quadro europeo e in Italia in particolar modo, si faceva strada la produzione di oggetti in argento, dalla scatolina al piattino, dal cestino alla zuccheriera in miniatura, al cucchiaio. In Italia, la diffusione dell’argento continuava a crescere grazie anche a preferenze di personaggi illustri. Per esempio, a fine secolo Re Umberto I di Savoia scelse per le nozze del figlio Vittorio Emanuele con la principessa Elena di Montenegro una piccola scatola d’argento con monogramma in smalto a fuoco.
La diffusione della bomboniera ebbe il suo picco proprio a cavallo del dopoguerra, quando si diffuse la tradizione di regalare la bomboniera anche in occasioni di nascite, battesimi,comunioni e cresime.
Negli anni Settanta, invece, si pone l’attenzione sul tradizionale ‘stile Capodimonte’ di fabbriche di porcellana napoletane o lombarde, che ripropone in versione attuale gli stilemi settecenteschi, come la ceramica firmata Richard Ginori o dalle vetrarie toscane e muranesi.
Oggi la Bomboniera custodisce ancora quel valore integerrimo e quella dignità artistica che abili artigiani le conferirono con grande professionalità nel corso degli anni.

                                     
La Bomboniera è l’ultimo pensiero che gli Sposi dedicano ai loro Ospiti ed il primo regalo che fanno come coppia.